Cappella Barberini
1. La capella. Commessa dal card. Maffeo Barberini, poi Urbano VIII, a Matteo Castelli di Melide e consacrata all’Assunta l’8 dic. 1616, la capella è spartita, per ognuna delle pareti laterali, da due colonne in tre campi incrostati di marmi preziosi. Il campo del centro, includente lo stemma Barberini fra due squisiti puttini in marmo bianco, contiene l’epigrafe dedicatoria e la porta. Nei due campi laterali si aprono due nicchie retangolari con statute di vari artisti. La prima, a destra di chi guarda l’altare, Santa Marta (Francesco Mochi, 1580-1654); la seconda, San Giovanni Evangelista (Ambrogio Bonvicino, 1552-1622); la prima a sinistra, la Maddalena (Cristoforo Stati, 1556-1619); la seconda, San Giovanni Battista (Pietro Bernini, 1562-1629).
2. Le pitture. La parte superiore delle pareti è occupata da tre pitture ad olio di Domenico Cresti, 1560-1638, detto il Passignano: a sinistra, la tela della Visitazione; sull’altare, che è incrostato d’ametiste e d’alabastro, tra le quattro colonne corinzie in rosso antico, la gran tavola dell’Assunta; a destra, la Presentazione al tempio. La volta a fresco raffigura, nei peducci, quattro personaggi biblici: Mosè, Davide, Salomone ed Isaia; nell’alto, vi sono quattro virtù ed angioletti. Nelle lunette superiori, a fresco, a sinistra, la Nascita della Vergine; a destra l’Annunziazione. Il tutto di mano del Passignano.
3. L’antica chiesa di San Sebastiano. Nella parete a manca s’apre, oltre la porta, una nicchia a pianta rettangolare, in cui c’è una tavola ad olio del Passignano, raffigurante san Sebastiano raccolto nella chiavica da Lucina. Vi sono le statue di Francesco Barberini (dello Stati), fratello di Urbano VIII e di Taddeo Barberini (di mano d’ignoto), nipote del papa. Nel sottarco della porta a destra, sono scolpiti in bassorilievo su porfido i ritratti di Antonio Barberini e Camilla Barbadoro (di Guglielmo della Porta), genitori del pontefice.